Tandem

Pedalate e pennellate di Alberto Baumann e Eva Fischer

dal 26 marzo al 3 maggio 2015

Accademia d'Ungheria in Roma

 

 

 

 

 

 

Rassegna Stampa

 

Introduzione di Francesca Pietracci

Eva Fischer e suo marito Alberto Baumann sono artisti legati all’Ungheria grazie all’origine delle loro famiglie.

Le loro biografie parlano chiaro, più di ogni altro possibile commento, ma vorrei focalizzare le loro vite e le loro opere nel concetto di dinamismo che li ha caratterizzati e uniti fin dall’inizio. Per questo si è voluti partire da una foto famosa, quella del loro matrimonio “in bicicletta”, rievocando anche la bicicletta come soggetto di tante opere di Eva e di uno dei primi ritratti che fece ad Alberto.

Ecco allora che il titolo “Tandem” rimanda a vari riferimenti: artistici, biografici e relazionali. Intelligenza, dinamicità, apertura a tutto tondo, questo ha fatto di loro persone e artisti di rara qualità.

Eva Fischer è sicuramente la più celebre dei due e la sua vita è stata completamente dedicata all’arte. Penso anzi che proprio trasportato dalla sua grande energia Alberto, scomparso da qualche mese, abbia integrato la sua professione di scrittore con quella di scultore e pittore e Alan, loro figlio, si sia dedicato da sempre alla comunicazione e al giornalismo.

Le opere presentate in questa mostra sono state selezionate seguendo il criterio del “movimento” ed è come se i dipinti di Eva Fischer dedicati al ballo trovassero la loro traduzione astratta nelle sculture e nei dipinti di Alberto Baumann. Non voglio affermare con ciò una sua dipendenza artistica, ma anzi sottolineare una sorta di loro osmosi intellettuale, seppure manifestata attraverso stili assolutamente differenti.

Le opere

Comunicati Stampa

Artmann

La singolarità della mostra “Tandem” che si aprirà giovedì 26 marzo nelle sale borrominiane di Palazzo Falconieri, sede dell’Accademia d’Ungheria di Roma, non è solo perché Alberto Baumann e Eva Fischer hanno passato più di mezzo secolo assieme (che oggi costituisce già una rarità), ma per la loro completa diversità di espressione nel rappresentare il loro passato, accomunato dalle rispettive sofferenze dettate prima dalla Seconda Guerra Mondiale e dalle persecuzioni razziali, successivamente dall’epoca della ricostruzione e dal “boom”, mentre il mondo culturale si confrontava nelle strade romane racchiuse fra piazza del Popolo e piazza di Spagna. Con la stessa difformità Eva e Alberto hanno rappresentato il loro presente assieme, spesso con lo stesso sdegno e gli eguali timori per un mondo che lentamente andava perdendo il valore della civiltà ritrovata dopo i tragici eventi della prima metà del XX secolo.

I loro estri si sono vicendevolmente arricchiti lungo gli anni assieme ed i rispettivi racconti di vita antecedente, forgiando una sorta di continua ricarica espressionistica. Alberto è passato dal giornalismo alla poesia ed ai racconti. Verso gli inizi degli anni ’80 il lungo percorso dei suoi “Elzeviri” è sfociato nell’arte. I suoi versi si sono tramutati in colori, le malinconie e le gioie sono diventate la flessibile anima del ferro.

Eva – nota anche come ultima rappresentante la Scuola Romana del dopoguerra - ha continuato ad esprimere il suo tocco attraverso i suoi “Momenti Pittorici”: dalle sue “Barche” ai “Paesaggi Mediterranei”, dalle celebri storie di “Biciclette” nei “Mercati” all’adorazione per la Città Eterna, dalle “Orchestre” alla “Musica di Morricone. Costante soggetto di alcune sue opere quel diario segreto rappresentante la “Shoah”. In questa mostra verranno esposte soltanto le opere relative al suo ultimo soggetto: le “Scuole di Ballo”, con quadri principalmente di grandi dimensioni, ultimi dei quali dipinti a 87 anni.

La vera particolarità di questa coppia di artisti è che nel loro Tandem entrambi stavano seduti davanti, pedalando e scegliendo assieme la strada da percorrere.

La mostra è presentata dal Direttore dell’Accademia d’Ungheria Antal Molnar, dal Curatore della galleria dell’Accademia Pál Németh e dal critico d’arte Francesca Pietracci.

Visualizza il pdf


Accademia d'Ungheria in Roma

Eva Fischer, nota anche come ultima rappresentante della Scuola Romana del dopoguerra, fiera delle sue origini ungheresi, è una figura rappresentativa dell’arte moderna. Ella esprime il suo tocco attraverso i suoi “Momenti Pittorici”: dalle sue “Barche” ai “Paesaggi Mediterranei”, dalle celebri storie di “Biciclette” nei “Mercati” all’adorazione per la Città Eterna. In questa mostra verranno esposte soltanto le opere relative al suo ultimo soggetto: le “Scuole di Ballo”, con quadri principalmente di grandi dimensioni, ultimi dei quali dipinti a 87 anni.

Alberto Baumann, il marito di Eva Fischer, ha cominciato la sua carriera lavorativa da scrittore, poeta e giornalista. Dagli anni 70 inizia ad impegnarsi nelle arti visive sia nella pittura che nella scultura.

Il tandem che si pedala in due rimanda alla dinamicità, vivacità e apertura verso l’altro e il mondo. Proprio per questa energeticità e movimento la bicicletta viene richiamata in tante opere di entrambi gli artisti, ed è stata anche la figura emblematica del giorno delle loro nozze. Però la singolarità della mostra “Tandem” non consiste solo nel fatto che Alberto Baumann e Eva Fischer hanno passato più di mezzo secolo assieme (che oggi costituisce già una rarità), ma anche nella loro completa diversità di espressione nel rappresentare il loro passato, accomunato dalle rispettive sofferenze dettate prima dalla Seconda Guerra Mondiale e dalle persecuzioni razziali, successivamente dall’epoca della ricostruzione e dal “boom”, mentre il mondo culturale si confrontava nelle strade romane racchiuse fra piazza del Popolo e piazza di Spagna. Con la stessa difformità Eva e Alberto hanno rappresentato il loro presente assieme, spesso con lo stesso sdegno e gli eguali timori per un mondo che lentamente andava perdendo il valore della civiltà ritrovata dopo i tragici eventi della prima metà del XX secolo. I loro estri si sono vicendevolmente arricchiti lungo gli anni trascorsi assieme e attraverso i rispettivi racconti di vita antecedenti al loro incontro, forgiando una sorta di continua ricarica espressionistica.

Le opere presentate in questa mostra sono state selezionate seguendo il criterio del ”movimento” ed è come se i dipinti di Eva Fischer dedicati al ballo trovassero la loro traduzione astratta nelle sculture e nei dipinti di Alberto Baumann. Chi osserva bene le opere, sotto gli stili assolutamente differenti, troverà una sorta di loro osmosi intellettuale.


Visualizza il pdf

Contatti

foxyform

Video

La vita e le opere di Alberto e Eva

26 March 2015

Inaugurazione della mostra Tandem

26 March 2015